domenica 1 marzo 2009

La Cgil difende don Colmegna

Che la Cgil fosse sempre più distante e disinteressata a qualunque tutela degli interessi dei lavoratori è cosa nota da tempo; ma che non fosse neppure più in grado di difendere almeno le apparenze è cosa che ancora (un poco) mi sorprende.

La notizia arriva dal Ce.A.S. (Centro Ambrosiano di Solidarietà) di Milano, un'associazione del privato sociale che si occupa di tossicodipendenti e persone con problemi psichiatrici. L'ente è gestito da don Colmegna, ex presidente della Caritas Ambrosiana e vero e proprio BOSS delle cooperative sociali.
Alcuni lavoratori iscritti ad un sindacato autonomo inviano alla direzione un fax di richiesta urgente di incontro: sono preoccupati per il costante ritardo degli stipendi.
Il prete, toccato nella sua sensibilità, invia a tutti i lavoratori una lettera di fuoco contro chi ha osato chiedere l'elementare diritto del salario. Almeno sulla garanzia degli stipendi la Cgil fa ancora sentire la sua voce? Niente da fare. Ai lavoratori arriva un comunicato dalla CGIL che elogia il lavoro del prete e attacca i lavoratori del sindacato autonomo. In periodi di crisi, dice la Cgil, bisogna starsene buoni e tranquilli e non disturbare il manovratore; inoltre al Ce.A.S. c'è un padrone talmente generoso e gentile che disturbarlo con l'antipatica richiesta di avere lo stipendio potrebbe anche portarlo, domani, a chiudere l'associazione...

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